Vorreste comunicare con persone di tutto il mondo in una specie di linguaggio universale ?
Non stiamo parlando di un traduttore o qualche congegno speciale stile Star Trek, ma di qualcosa che tutti abbiamo, o sentiamo, innato dentro di noi.
La musica!
Sembra che la musica sia davvero un linguaggio universale comprensibile al di là delle barriere linguistiche e culturali.
Alcuni studi più o meno recenti sembrano provare che la musica sia davvero in grado di superare le barriere linguistiche.
La musica è un patrimonio comune di tutta l’umanità, sembra che sia scritta nel nostro patrimonio genetico e faccia quindi parte di noi fin dalla nascita.
In ogni parte del mondo le persone amano la musica e il canto.
Chi di noi non ha mai cantato una ninna nanna a un bambino? O dedicato una canzone d’amore alla nostra amata? O si potrebbe danzare senza una base musicale?
Ora, un recente studio, dopo aver analizzato registrazioni di brani musicali provenienti da tutto il mondo, ha evidenziato che ad esempio una ninna nanna sarà riconosciuta come tale in tutto il mondo, o che un brano musicale scritto per danzare sarà riconosciuto come tale, indipendentemente da dove abitiamo e dal nostro retaggio culturale.
In un recente esperimento pubblicato su Current Biology, gli psicologi della Harvard University (@samuelmehr) hanno fatto ascoltare a 750 utenti di internet sparsi in 60 paesi del mondo 118 melodie da 14 secondi ciascuna, tratte da canzoni di 86 tribù semi-primitive.
Chiaramente le parole essendo in lingue per la maggior parte sconosciute, non potevano essere comprese dagli ascoltatori.
A questo punto gli ascoltatori sono stati invitati a dire se il brano fosse adatto per esprimere amore, per ballare, o per addormentare un bambino.
Il risultato è stato sorprendente, nella maggior parte dei casi, i partecipanti hanno indovinato la vera funzione delle canzoni, sebbene fossero in una lingua sconosciuta.
I ricercatori hanno notato come le canzoni scritte per essere ballate, sono generalmente più veloci, ritmicamente e melodicamente complesse, e universalmente percepite dai partecipanti come “più felici” e “più eccitanti”, mentre le ninne nanne, sono più lente, ritmicamente e melodicamente semplici e percepite come “più tristi” e “meno eccitanti”.
Quindi come un linguaggio universale certi brani musicali vengono effettivamente riconosciuti e percepiti allo stesso modo in tutto il mondo.
Il coautore dello studio Manvir Singh, docente di Harvard, conclude con queste parole: “… la nostra psicologia condivisa produce modelli fondamentali nella canzone che trascendono le nostre profonde differenze culturali. Questo suggerisce che le nostre risposte emotive e comportamentali agli stimoli estetici sono notevolmente simili tra popolazioni ampiamente divergenti”.
Esiste quindi un linguaggio universale ?
La musica è in grado di trasmettere messaggi, sensazioni, stati d’animo, un universo da esplorare, in grado di creare emozioni positive come la ropmusic, che superano le barriere linguistiche e culturali.