La musica nell’alto medioevo ha subito sicuramente l’influenza dello sviluppo religioso e dei cambiamenti politici in atto in quel periodo.
Dopo la caduta dell’impero Romano d’occidente nel 476 d.C. e le conseguenti invasioni barbariche, si assiste infatti ad uno sfaldamento della società, con l’abbandono delle città da gran parte delle popolazioni le quali si rifugiano nelle campagne.
Come conseguenza la Chiesa diviene l’istituzione di riferimento della società, soprattutto per la conservazione del sapere e la diffusione della cultura.
L’alto medioevo è quel periodo che va dalla caduta dell’impero Romano d’occidente fino all’anno 1.000 circa.
Dato che in quel periodo, non esisteva ancora un sistema di scrittura della musica, le uniche testimonianza dello sviluppo della musica nell’alto medioevo, sono per la maggior parte indirette, e riguardano l’uso del canto nella liturgia cristiana.
La diffusione del Cristianesimo, e quindi del canto cristiano, ha avuto un ruolo decisivo nella storia della musica occidentale.
La musica corale ha origine dal canto cristiano dei primi secoli.
La musica dei primi secoli esercitava una funzione mnemonica all’interno di una società non letterata e di umili origini.
Attraverso il canto venivano trasmessi gli insegnamenti religiosi e la dottrina, nonché la storia cristiana.
Così, riprendendo la tradizione Ebraica di intonare in musica le sacre scritture, fin dai primi secoli i cristiani usavano recitare i testi sacri, cantilenando alcune melodie fisse.
La musica nell’alto medioevo aveva quindi un carattere principalmente religioso e si incentrava su temi religiosi e ogni comunità cristiana in Europa aveva sviluppato una propria serie di melodie.
Per esempio, gli INNI, cui contribuì allo sviluppo Sant’Ambrogio, vescovo di Milano, erano particolarmente facili da cantare e per renderne più facile l’apprendimento, ad ogni nota musicale, corrispondeva una sillaba del testo.
A partire dal V secolo, il cristianesimo iniziò a darsi una struttura che imponeva l‘unificazione della liturgia e, quindi, anche della musica che ne faceva parte integrante.
La tradizione fa risalire a Gregorio Magno (pontefice dal 590 al 604 d.C.) quest’opera di unificazione e di formazione di un unico repertorio musicale.
In realtà si ha motivo di credere che l’unificazione avvenisse quasi due secoli più tardi, ad opera di Carlo Magno e sotto l’impulso dell’unificazione politica che portò alla nascita del Sacro Romano Impero.
L’attribuzione a papa Gregorio Magno, sarebbe stata introdotta per superare le resistenze al cambiamento dei diversi ambienti ecclesiastici, costretti a rinunciare alle proprie tradizioni.
Il risultato finale, fu comunque la realizzazione di un repertorio musicale, che va sotto il nome di canto Gregoriano, un canto vocale affidato alle sole voci senza accompagnamento musicale, visto che gli strumenti musicali erano vietati, perché considerati troppo legati alla musica profana.
Lo sviluppo della musica nell’alto medioevo conferma come la musica abbia sempre rivestito un ruolo importante all’interno della società. In questo breve articolo abbiamo voluto solamente sfiorare ciò che la musica ha rappresentato e significato nell’alto medioevo.
Come sempre la musica ha rappresentato anche qualcosa di sacro, piacevole, positivo, non solo per chi la trasmetteva ma anche in chi ne veniva in contatto, esattamente come ai nostri giorni.
L’invito è quindi, ad esplorare il mondo della musica, alla ricerca dei messaggi positivi che essa ci trasmette.
Nei nostri prossimi articoli continueremo questo nostro viaggio esplorando come la musica si sia sviluppata nella storia plasmando e venendo influenzata dalla società che la circondava.